Viti e bulloni sono due elementi di fissaggio comunemente utilizzati in diversi settori, ma presentano differenze sostanziali che è importante conoscere per una scelta appropriata in base alle proprie esigenze. In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche distintive di viti e bulloni, evidenziandone i punti di forza e di debolezza.
Le viti ed i bulloni sono elementi di fissaggio tra i più comuni e conosciuti, entrambi sono ampiamente utilizzati in svariati settori, da quello dell’edilizia, fino alla cantieristica navale. Sebbene sia uno che l’altro siano molto versatili ed adatti a molteplici utilizzi, presentano alcune differenze sostanziali che spesso non si conoscono e che potrebbero compromettere una scelta adeguata.
Funzioni e caratteristiche strutturaliCome già affermato, viti e bulloni sono ampiamente utilizzati in svariati settori ma andiamo ad analizzare più nello specifico le funzioni di ognuno: se le viti assolvono principalmente la funzione di fissaggio, unendo due o più parti direttamente, i bulloni svolgono una funzione di serraggio, creando una forza di compressione tra le parti da fissare successivamente tramite i dadi.
Applicazioni e resistenza a confrontoViti e bulloni sono elementi di fissaggio versatili, ciascuno con caratteristiche che li rendono adatti a specifiche applicazioni. Entrambi possono essere utilizzati su una vasta gamma di materiali, come legno, plastica, metallo e materiali leggeri. Tuttavia, i bulloni sono preferiti in situazioni che richiedono una maggiore resistenza meccanica e capacità di serraggio, come nell’ambito meccanico o automobilistico. Grazie all’uso combinato con i dadi, i bulloni offrono una distribuzione uniforme del carico e una maggiore stabilità, rendendoli ideali per applicazioni con carichi pesanti o soggette a vibrazioni.
Le viti, invece, sono spesso più pratiche per applicazioni meno gravose. La loro filettatura continua consente un montaggio e uno smontaggio più agevole, anche con strumenti semplici come cacciaviti o avvitatori. Sebbene generalmente meno resistenti rispetto ai bulloni in presenza di carichi elevati o vibrazioni, esistono viti specializzate, come quelle ad alta resistenza, progettate per offrire performance superiori in contesti specifici. Per entrambe le soluzioni, la scelta del fissaggio ideale dipende dal materiale, dal tipo di carico e dall’applicazione.
Tipologie di viti e bulloniSia viti che bulloni presentano una vasta gamma di tipologie, adatte a materiali diversi, con caratteristiche diverse. Il catalogo Ambrovit offre un’ampia scelta adatta ad ogni esigenza e, grazie al team di esperti, può guidare il cliente attraverso una consulenza mirata e personalizzata. La conformazione di una vite è un criterio essenziale nella scelta, sia per quanto riguarda la testa che può essere di forme differenti (esagonale, cilindrica, concava…), sia per quanto riguarda la filettatura interna. Anche la vite, come il bullone, può essere fissata con l’ausilio di dadi e rondelle.I bulloni, generalmente più grandi e resistenti rispetto alle viti, sono costituiti da un corpo filettato e una testa. Sulla testa, in molti casi, è incisa la classe di resistenza (ad esempio, 8.8, 10.9 o 12.9), che identifica la capacità di trazione e la durezza del materiale. Questi elementi di fissaggio sono disponibili in diverse tipologie, tra cui i bulloni con testa esagonale, i più diffusi, e quelli con testa tonda, utilizzati per applicazioni specifiche. La loro versatilità e robustezza li rendono ideali per impieghi industriali, meccanici e strutturali.
La scelta tra viti e bulloni dipende da diversi fattori, tra cui il materiale da lavorare, la forza di serraggio necessaria, la frequenza di smontaggio e l’estetica desiderata. Comprendere le differenze tra questi due elementi di fissaggio è fondamentale per ottenere un risultato sicuro e duraturo.